venerdì 14 settembre 2018

Eroina


«Hai capito dov’è, no? La bomba che continui a cercare.»

Quando parla con l’autista lui non gli risponde, quel facciadimerda, e fa come se lei non esistesse; si adegua, Iphigenia, e appoggia le spalle alla parete del camioncino cellulare che non ha le finestre e non le fa vedere il mondo esterno - si accorge di pensarlo con un sospiro che sa di sollievo perchè farle vedere il cielo, comunque, sarebbe di una crudeltà assurda.
Il suo coraggio non vacilla quando la conducono all’interno del penitenziario con le manette ai polsi e alle caviglie e i bracciali anti-superumani a stringerle le braccia, e non vacilla mentre percorre un corridoio pieno di porte chiuse che sembra non finire mai, allungarsi passo dopo passo. Johnnie non è con lei e non l’ha ancora visto da quando era disperato su quell’ambulanza e ci prova, a chiedere, se sia stato già inserito nella realtà virtuale, perchè qualche minuto di ‘vantaggio’ potrebbe significare qualche giorno di differenza e le piange il cuore a saperlo lì, tutto solo. 
Il suo coraggio non viene meno ma le sue gambe vacillano e tremano e per un istante non la reggono più a vedere il lettino, le cinghie, il visore, le cannule dei neuroinibitori e neurotrasmettitori.
Il suo coraggio non viene meno ma vorrebbe urlare scalciare piangere e strillare, pur di non pensare al fatto che i prossimi giorni saranno sedici anni.
S e d i c i anni!
In sedici anni si fanno un mucchio di cose, puoi imparare cinque lingue o diventare uno chef, in sedici anni nascono e finiscono guerre, in sedici anni una ragazza impara tutto quello che c'è da camminare a baciare.
In sedici anni puoi capire che non ne vale la pena, che ti porterà solo risentimento, dolore e problemi; presto o tardi allontanerà da te le persone che ami, ti ritroverai da solo con addosso tutti i pesi delle tue scelte e la morte con il fiato sul collo. Puoi capire che non ne vale la pena e che hanno ragione loro. Non ne vale la pena e in sedici anni te lo dici cento volte: Mai più.
Basta. 
Hai un’alternativa, puoi scegliere.
Questa è l’ultima volta.
QUESTA è l’ultima volta.



"Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrice, macchina, lettore cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici. Scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai-da-te e il chiedetevi chi siete la domenica mattina. Scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz, mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio, ridotti a motivo di imbarazzo di stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete il futuro, scegliete la vita. Ma perché dovrei fare una cosa cosí? Io ho scelto di non scegliere la vita. Ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni.
Chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?"

«La bomba è nella tua testa.»


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