giovedì 3 gennaio 2019

Foresta nera

Guida. Hector si è quasi addormentato sul sedile del passeggero e lei si è qusai dimenticata della sua presenza, della sua esistenza. Guida e non sa dove si trova, non sa dove sta andando, attorno a lei è tutto nero, è notte, ma è comunque tutto troppo nero. Tutto quello che sa è che non ne può più della radio, ogni volta che cambia stazione sente voci sempre più robotiche che annunciano notizie tutte uguali, da incubo.
" A lui e agli uomini come lui che ogni giorno rischiano la vita per combattere il crimine va il mio ringraziamento. Eileen Blackwood [...] "
" la persona che da tempo è in cima alla lista dei ricercati più pericolosi dello stato della [...] "
" scia di sangue che la terrorista si è lasciata alle spalle e che finalmente [...] "

E' seria Eileen Blackwood nel video in cui ammazza a sangue freddo un uomo, un colpo di pistola alla testa che più che un'omicidio sembra un'esecuzione. Ha gli occhi di ghiaccio Eileen Blackwood, ha gli occhi che bruciano di una febbre che conosce bene, in cui si rivede mille e mille volte.
E' una ragazzina Eileen Blackwood, ma alla sua età non ci sono locali ragazzi pettegolezzi università, genitori troppo severi che davvero preferirebbero non frequentassi certe compagnie, solo sangue lotta ed altre mille di queste esecuzioni - e la folla già esulta per la sua, un verdetto esemplare che diventerà castigo, la giustizia che diventerà vendetta che diventerà ritorsione, e il sangue è l'unico salato pasto che può riempire la pancia degli Americani.
Ha fatto scelte diverse Eileen Blackwood. Scelte diverse da quelle della brava gente, ma in fondo non sono scelte diverse dalle sue: cambia solo la gente da ammazzare, la testa sulla quale poggiare la canna della pistola prima di premere il grilletto.
La vede così Eileen Blackwood, stesa su una mustang a fumarsi la sua erba e in piedi davanti a lei per cercare di prenderne le mani; la vede abbandonata contro lo stipite dell'officina di Andre (come si chiamava? qual era il suo cognome? la sua testa non è più come un tempo ), poi di nuovo stesa sull'asfalto sotto di lei, e avrebbe potuto ucciderla se davvero avesse voluto - ma non l'ha fatto, e cento e mille volte non lo rifarebbe. La vede così, a penzolare da una forca o con la testa sulla picca o con gli occhi bendati e decine di bocche di fucili a puntare alla sua testa, legata al rogo pronta per il fuoco, il capro espiatorio di tutte le colpe, l'espiazione per tutta la comunità, per tutto il mondo.

" La città è da oggi un posto più sicuro. "
Lei frena di colpo, le mani sul volante, gli occhi allucinati e pieni di mostri.
" Effie? " la chiama una voce di cui si era quasi dimenticata " che hai? ti senti male? "
Non lo sa se si sente male, non sa nemmeno se si può sentire male. Tutto quello che sa è che non riesce a respirare. Non riesce a respirare.