mercoledì 28 marzo 2018

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«Ricordo quel vestito che ti ha regalato Emma…»

Non c’è nemmeno un lampione acceso per strada ed è evita più buche possibile seguendo la linea sbiadita della carreggiata illuminata dagli abbaglianti. La strada è tutta per loro, stavolta.
James Ross ha l’aria assonnata ma il suo non è sonno, sta cedendo allo svenimento di tutte le ossa che gli hanno fracassato con le mazze e con i piedi di porco, con i calci in faccia e le suole addosso e lei non ha il coraggio di dirgli che non si ricorda del vestito, nè si ricorda di Emma Nimoy.

Non ha il coraggio di dirgli che non è mai esistito un tempo in cui non conducessero questa vita scellerata, un tempo in cui non l’hanno buttato in Sandman Machine e un tempo in cui non si sono nascosti come topi nel deserto.
Non potranno più giocare ad essere spensierati, avere un appuntamento normale. Non potranno più andare a bere in quel locale bello, che ne avranno fatto del BB Lux? Una banca di sicuro. E per non pensare che al posto del loro passato c’è una banca, tanto vale non ricordarlo più.
Ed è per questo che ti ha lasciata.
Questo è il tempo in cui farsi andare a fuoco e farsi riempire di piombo, farsi fracassare il cranio e tutte le ossa, non sono ragazzi e non sono uomini ma sono soldati destinati a morire e la morte rosicchia il passato con tutte le parole, i posti, le persone.
Anche Emma Nimoy.

«E quanto ti stava bene…»

sabato 24 marzo 2018

Weapons don't weep



Iphigenia vede il suo cuore andare a fuoco, è meglio di quegli snuff movie da cui non riesci a distogliere lo sguardo e mandi indietro per vedere i dettagli più cruenti e goderne - perchè te ne vergogni e lo neghi a te stesso ma in fondo quello che vedi ti piace.
Prende un sacco di piombo.
Il suo corpo va a fuoco, bruciando lentamente.
Il coltello di James Ross che le si ficca nella pancia.
Qualcosa che fa un rumore raccapricciante le spacca il cranio.
Ogni volta che chiude gli occhi muore in modo diverso, e non è mai per sempre.

Ci sono giorni buoni e ci sono giorni meno buoni, in cui deve solo impegnarsi un po’ di più.
Non da nemmeno così fastidio, e non è che può fare troppo la vittima, a nessuno piacciono le vittime.



martedì 6 marzo 2018

Sangue Amaro


Dominic Clark cammina con un bastone, ha una benda nera sull’occhio e il lato destro del suo bel volto completamente sfigurato dall’incidente che lo ha lasciato cieco da un occhio e zoppicante e che ha ucciso moglie e una delle sue due figlie; voci di corridoio dicono che si stesse preparando a lasciare l’America per mettere al sicuro la famiglia in Francia, ma che abbia cancellato il volo all’ultimo minuto perchè la sua Patria aveva bisogno di lui, e quando sale sul podio per il discorso tutti lo applaudono con entusiasmo sincero e commosso. 
In politica, ogni gesto, ogni cenno è un rito. L’ordine preciso con cui ci si stringe la mano in un gruppo di persone ha un significato, il modo in cui ci si sussurra durante il discorso di qualcuno a cui si è dato l’appoggio fino a quel momento, finanche il cambio di sguardi, può determinare la crescita esponenziale o, a volte, la fine di una carriera.
Iphigenia conta i sorrisi di approvazione che il suo discorso provoca negli uomini che sta ascoltando, che tra politici, esponenti del NOU più o meno riconosciti cavalcano la stessa paura che instillano nella mente dell’America, e Dominic Clark è un buon esempio vivente: potreste finire come me, dice il suo occhio bendato, se non si pone una soluzione al problema superumano, dice la fede d’oro all’anulare sinistro che quasi per caso punta una sedia vuota, dove un tempo lo osservava adorante la sua bella moglie trofeo.
È più convinto Dominic, più efferato. Pensa davvero quello che dice e non è solo una mossa politica, il dolore di perdere ciò che amava lo ha trasformato in un uomo molto amaro e più pericoloso di un politico carico d'odio è solo un politico intelligente e carico d'odio.
Lei, in qualche maniera, gli somiglia. Ha gli stessi occhi e lo stesso naso e la stessa forza rabbiosa quando esprime le sue convinzioni, la stessa determinazione bruciante che non gli vedeva da molto tempo. Le altre due sorelle erano bionde ma nessuno ha mai dubitato che lei fosse figlia di Dominic Clark.

Iphigenia spegne lo schermo del televisore disgustata dall’immagine di suo padre. Tutto la disgusta, ultimamente.