domenica 24 maggio 2020

Do I wanna know

Ha attaccato degli stupidi palloncini rossi alla parete come se fosse la festa di compleanno di un bambino di sette anni, ha preparato perfino dei tramezzini che non mangerà nessuno e le patatine nelle ciotole ma continuano a riempirsi la gola di birra ed alcool scadente mentre si strofinano sempre più vicini - troppo vicini- mettendosi le mani addosso come farebbero due adolescenti in calore.
Lei lo cerca, quel calore elettrico che sente ogni volta che lui la tocca. La fa sentire ancora viva, non ha mai fatto una battuta sulla necrofilia, Tobey, evita l’argomento come se fosse la peste, quando solo lo sfiorano hanno già iniziato ad urlarsi addosso le cose peggiori - non sono poi molto diversi, lei gli ha dato uno schiaffo e lui la guarda con occhi diversi, guardami le dice mentre la prende per le spalle va tutto bene, ma ora devi calmarti.
Le urla contro quando la accusa che di Jay non le importa niente, a lei, quella delle notti insonni, delle cacce estenuanti, della lotta continua. Per Jay e solo per Jay. Nessuno sarà mai come lui ma non può fare a meno di vederlo che sono un po’ simili, e di addolcirsi almeno un poco, e di credergli, perché gli importa davvero.
Dovresti mettere un po’ a posto, non si cammina in questo cazzo di casino e non fa in tempo a dirlo che ha già calciato l’ennesima lattina vuota e mezza schiacciata di birra scolata. Non c’è venuto nessuno qui probabilmente. Solo Tobey e i suoi fantasmi, e allora si fa un po’ più vicina, e lui le dice non farò mai nulla che possa metterti in pericolo e lei non capisce, e gli chiede se vuole venire in campeggio con lei, e gli crede, e si fida.

T   obs&Effie
To   bs&Effie
Tob   s&Effie
Tobs   &Effie
Tobs&   Effie
Tobs&E   ffie
Tobs&Ef   fie
Tobs&Eff   ie
Tobs&Effi   e

Ti saresti dovuta cucire quella maschera addosso.



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