mercoledì 22 gennaio 2020

La fata

“Il desiderio che fai nascere negli uomini è così forte 
che tutti finiscono per tentare di ucciderti, o uccidere per te."

James tira fuori di nuovo il peggio di lei mentre la base sopporta in silenzio l’ennesima scenata fatta di strilli, piatti tirati, minacce e uscite di scena fin troppo teatrali per essere definitive, che si protrae per giorni e giorni allungando il brodo ogni volta che si guardano in cagnesco per i corridoi o bisticciano per cose da nulla salvo poi andare d’amore e d’accordo. Non sembrano le bestie che sono, tali e quali agli assassini e mostri che dipingono ma due adolescenti qualsiasi impauriti dalla vita e forse questo la spaventa, ma si dice lo stesso che è quello che si merita.
Si ripete che se lo merita quando con scrupolosità solenne si occupa di Jorg come se fosse un rito, prima lo sveste della tuta insanguinata. Seghetto, martello, scalpello. L’odore è già pungente. Le gambe e le braccia, quindi i denti, tutto il sangue. La maschera la tiene: quella se la merita. Cancella ogni impronta e ogni traccia di chi chiunque sia mai stato, un artista il suo ragazzo o un cacciatore di maschere, per questo avrebbe dovuto penzolare, lo ripete a Chloe tentando di nascondere il rimorso bruciante, dovremmo appenderlo con un cartello: Questa è arte? E lasciarlo per i corvi e che sia d’esempio, ma le manca il cuore. Lo deve trovare per fare tutto il resto, per questo anche se è un lavoro che si fa in due vuole farlo da sola, deve farlo da sola, anche se per una persona sola la porta dell’inceneritore non è mai stata così pesante.
Si ripete che se lo merita quando trattiene le lacrime e nasconde le scatole dei test di gravidanza che ripete a ritmo isterico giusto per essere sicura, dimenticandosi ogni volta il risultato come ci si dimentica di aver chiuso la macchina il gas la porta di casa. Si ripete che se lo merita quando va elemosinare quando va ad elemosinare alla porta di Mark con gli occhi strafatti di pillole e con ancora appiccicato ai vestiti l'odore di varichina che ha usato per lavare tutto quel sangue, per nascondere tutte le tracce, ma lo sente solo lei mentre da lui accetta che le dica il peggio che le faccia il peggio, perchè è esattamente quello che si merita.
Se lo ripete anche quando Jorg ArGeist prende in mano la canna della pistola e l’aiuta a fare qualcosa che lei non crede di aver il coraggio di fare, che non ha avuto il coraggio di fare con Aharon, sputa sangue e sa che gli manca poco ma riesce a dirle io ti ho odiata e l'odio se lo meritava anche quando erano seduti in un caffè e non riusciva a guardare niente altro che lei mentre sfogliava i suoi disegni, se lo meritava mentre puliva nel bagno il sangue e il cervello spappolato tra i capelli dopo l’ennesima lotta con Rage, se lo meritava anche quando cercava di scappare dal freddo tra le sue braccia e non riusciva a pensare ad altro che a dichiarare una guerra persa in partenza.
È quello che mi merito, si ripete quando il rumore dello sparo viene coperto solo per un istante dal gracchiare offeso dei corvi.

Farà per te qualunque cosa
e tu sorella e madre e sposa
e tu regina o fata, tu
non puoi pretendere di più

E forse è per vendetta
e forse è per paura
o solo per pazzia
ma da sempre
tu sei quella che paga di più
se vuoi volare ti tirano giù
e se comincia la caccia alle streghe
la strega sei tu.

C’è chi ti esalta, chi ti adula
c’è chi ti espone anche in vetrina
si dice amore, però no
chiamarlo amore non si può