venerdì 30 agosto 2019

Le ragazze vogliono solo divertirsi

- Certo che...
- Sì, lo so, è un cazzone pieno di sè.
- Almeno non è un poliziotto o un atlas! Ed è un bel...
- E non è un vecchio in crisi di mezza età.
- Decisamente, mi sembra il tuo tipo.
- Sai che non lo so perchè si è fatto impiantare i tentacoli?
- Sicura di non saperlo...?
- Ah-ha, pensa se mi sono scopata il Kraken!
- ...
- ODDIO, mi sono scopata il Kraken?
- Effie dimmi che non lo hai fatto!
- Non lo so! E sei è lui!?
- Prendi i video vediamo
- Non si capisce niente, coi tentacoli poi
- Controlla se hanno lo stesso naso
- Ma hanno la maschera, co sti cosi non si capisce, mi sa che sono alti diversi!
- Sti video fanno pena, scriviamogli: ma non è che sei il Kraken
- Giusto!
- Anzi no, non scriviamogli: devi vedere se fa facce strane.
- Beh, mica lo so quando e se lo rivedo
- ...
- Scusa, scusa, scusa, il ritratto nuda come una dea greca!
- Poi lo appendiamo all'Hub. Comunque è vera la cosa del milionario? Quello che è morto?
- Chi è quello morto?
- Quello della casa nella North?
- No lui non era milionario, parlo di quello che fa le conferenze alla Thorne
- E chi era il morto
- Quello che mi metteva le corna E c'aveva la ragazza.
- Ah, perfetto, tutto chiaro.
- Il milionario invece era sposato.
- ...
- Lo so.
- Vabbè, dove siamo? Torniamo a casa?

L'odore del cloro della piscina, l'alcool che impregna i capelli, la pelle sotto le unghie, i sorrisi affilati più delle lame dei coltelli e dei suoi artigli, le braccia alla vita, il rombo della moto, a ridere come due pazze.

lunedì 19 agosto 2019

Scena del Crimine

Iphigenia è brava a far sparire le proprie tracce dalle scende del crimine, ha imparato a cancellare le impronte digitali e a lavare le macchie di sangue e per un attimo, guardando immobile il soffitto, è vavvero tentata di farlo sul serio e fare finta di non essere mai andata via da Philadelphia; sta fingendo così tantecose, ultimamente, che occuparsi di un paio di preservativi usati e due bottiglie di vino scadente sul comodino non farebbe diferenza. Si districa dal groviglio sudato di lenzuola e scvola gù dal letto in silenzio, senza guardare il ragazzo- no, l'uomo- che le dorme affianco, come se avesse paura di svegliarlo con gli occhi, ma rirovandosi a fissare, attraverso il baby monitor acceso, la bambina che non conosce. E' sveglia.
Decidere di andare in cucina e, prima di far sparire le tracce dalla scena del crimine, rubare una birra dal frigorifero, una pessima scelta.

"Sei già sveglia?"
Iphigenia è brava a farsi sorprendere come una ladra. La bambina ha iniziato a piangere come il migliore degli antifurti e lei non ricordava che si calma quando le racconti le storie, qualsiasi storia va bene, anche quelle di paura la fanno ridere e forse è perchè non capisce forse è percè di paura non ne ha.
"Te ne stavi andando."
Ci mette poco a capirlo e la sua non è una domanda, la sua è un'accusa tradita e stanca. Sono le sei del mattino e lei è vestita e ha lo zaino poggiato sulla porta come la refurtiva e sua figlia in braccio. Lei è colpevole, e come tutti i colpevoli sta in silenzio a fissarlo.

"Non puoi fare così"
Vorrebbe mandarla al davolo, lo sente dalla voce, e non possono bastare tutte le notti di passione del mondo, tutti i preservativi usati, tutto l'amore del mondo, per quello che gli ha fatto passare. Per quello che gli sta facendo passare ora.
"Ti sei presentata in aeroporto senza nemmeno la decenza di avvertire e ora te ne saresti andata senza salutare..."
Vorrebbe dire che può andarsene, se vuole tanto farlo. Dalla sua casa, dalla sua vita, ora che se ne è liberato non deve nemmeno più scappare. Che senso ha? Sparire. Starebbe meglio se sparisse
" ... senza dire una parola"
E' deluso e stanco, Mark Willson, è stanco di lei e glielo legge negli occhi.