venerdì 10 agosto 2018

Magic Van


Le cicale non cantano più perchè probabilmente il caldo le ha stecchite tutte. 
Si è detta e ripetuta che l’auto le serviva - anche se tutta rotta, perchè non ha i soldi per comprarsene un’altra o un motorino e ha setacciato ogni granello del Deserto per ritrovarla; alla fine non era nemmeno troppo lontana dalla sua Oasi.
Iphigenia Clark è seduta per terra, in silenzio.
Quello che ha davanti è lo scheletro del suo vecchio catorcio. Ogni cosa che avesse abbandonato nel suo cassone è scomparsa. Una volta aveva detto a qualcuno che era un pick up magico, quello, perchè potevi trovare tutto quello di cui avevi bisogno, e sebbene in quel momento era piena di rabbia e paura e preoccupazione verso di lui e contro di lui, quel qualcuno era importante.
Qualcuno ha portato via tutte e quattro le ruote e ha piazzato al loro posto, in uno scherzo crudele, solo due mattoni su quattro.
La vernice, che non è mai stata rossa fiammante, è stata tutta grattata via o quasi.
Però, al suo posto, qualcuno ha fatto dei disegni e delle scritte con le bombolette di vernice spray, e ora è come un Pollock tutto pieno di colori.
T h i e f, c’è scritto. Ladra.
W h o r e, c’è scritto. Puttana.
L o s e r, c’è scritto. Perdente.

Iphigenia Clark è seduta per terra.
In silenzio.

Nessun commento:

Posta un commento